Dal momento che le tensioni sulle tariffe commerciali tra Stati Uniti e Cina aumentano, un'immagine potenzialmente più chiara delle dinamiche commerciali sta emergendo. I dibattiti commerciali di Trump-Xi: un bene non sperato? Il divario tra le esportazioni nominali cinesi e le importazioni USA è più grande che mai.
Di seguito pubblichiamo l'analisi dei mercati di aprile di Amundi con il commento di Philippe Ithurbide (Global Head of Research di Amundi ) dal titolo: “Da dove potrà giungere la prossima crisi finanziaria? Siamo pronti per affrontarla?”
In linea di principio, la normalizzazione dei tassi d’interesse è un segnale positivo, poiché indica che l’economia si trova su un terreno solido. Pertanto, gli investitori non dovrebbero essere troppo preoccupati, soprattutto quando si tratta di mercati azionari. D’altro canto, è chiaro che l’inasprimento della politica monetaria avviene di norma nella parte finale del ciclo.
Di seguito pubblichiamo il Barometro di Aprile 2018, commento sui mercati e sull'asset allocation a cura della Strategy Unit di Pictet Asset Management. Il primo capitolo è dedicato alle Asset allocation: una rotta stabile attraverso acque difficili
Nei giorni scorsi (precisamente il 6 aprile) gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo round di sanzioni nei confronti della Russia. Il periodo che è seguito è stato caratterizzato da sforzi per comprendere e interpretare le possibili conseguenze, da incontri con società e policy maker e da riposizionamenti e trading in base alla volatilità del mercato.
Contrariamente all’idea del presidente USA, in una guerra commerciale non ci sarebbe nessun “vincitore”. Può essere vista come l’inizio di una strategia di negoziazione, spiega Michael Lai, responsabile delle strategie azionarie Cina e Asia-Pacifico di GAM, per raggiungere qualche compromesso, ma i mercati risponderanno a un aumento dell’incertezza con un sell-off.
Ritu Vohora, Investment Director di M&G Investments, commenta il possibile impatto di una guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti e sui settori che ne risentirebbero* Il rischio di coda è un'escalation vendicativa sui dazi tra Stati Uniti e Cina, che porterebbe a una vera e propria guerra commerciale.
Ignorare la sbruffoneria di Trump è stata la strategia giusta dalla sua elezione a oggi. Gli investitori hanno stabilito, a ragione, che la politica potenzialmente imprevedibile di Washington non impedirà all'incipiente ripresa economica di prendere forma. Dovranno ricredersi?
Il professor Giulio Tremonti è da anni un critico costruttivo della globalizzazione, non tanto come fenomeno economico - tendenzialmente inevitabile e che, con una gestione accorta, può portare significativi benefici - ma dal punto di vista della visione del mondo e del supporto ideologico e filosofico che l’hanno sostenuta.
Gli Stati Uniti e la Cina, le due principali economie a livello globale, sembrano entrare in una nuova era per quanto riguarda le relazioni economiche e commerciali. Con l'annuncio delle tariffe previste sulle importazioni di acciaio e alluminio, il 1° marzo, i funzionari statunitensi hanno effettuato il primo passo in quelle che saranno senza dubbio trattative controverse.
![]() La BoJ si smarca dalla Fed? Possibili scenari in vista del BoardGiovedì 26 aprile si terrà la prima riunione del Board della Bank of Japan (BoJ) alla presenza dei vice governatori appena nominati. A nostro avviso, non si tratterà di “ordinaria amministrazione": ci sono infatti buone probabilit...
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